Almeno una capra!


Immaginatevi che oggi, tocchi a voi... Vostro padre vi affida tutti gli averi di famiglia: un gregge di capre e pecore. Poi vi dice di portarli al pascolo, insieme a vostro cugino di poco più grande.
Laggiù oltre gli orti, dopo la collina, là vicino alla pozza da cui si estraeva l'argilla per fare i mattoni di banco. E voi a sette anni o poco più vi ritrovate davanti al gregge: da cui dipende il vostro avvenire e quello dei vostri genitori, delle sorelle e dei fratelli. Dei nonni e della zia, la sorella di mamma. Ve ne andate via così, orgogliosi e un po' spaventati di condurre il gregge al pascolo: dall'alba al tramonto...


Nel Sahel ogni giorno a migliaia di bambini viene affidato il compito di occuparsi del bestiame della famiglia, solitamente capre e pecore. Animali docili e generosi da cui dipende l'esistenza di intere famiglie.
L'allevamento itinerante a medio o a lungo raggio è una delle attività su cui si basa l'economia dell'Africa occidentale rurale; milioni di capi di bestiame ogni giorno affrontano una sfida sempre più ardua: la ricerca di acqua e cibo. Con loro gli esseri umani che dipendono dal gregge. Esseri diversi e in simbiosi.



La prima esperienza di Bambini nel Deserto con “le capre", volendo con questo nome semplificare tutto il mondo dei piccoli ruminanti, si sviluppa a partire dall'agosto 2005 nel corso di una nuova terribile carestia che colpisce ancora un volta il Niger. Rispondendo con la massima urgenza alla richiesta d'aiuto che proveniva dai diversi villaggi attraverso i nostri referenti locali, tutto ciò che potemmo fare fu di raccogliere 5.670 €. in 10 giorni di passaparola e portarli, grazie a un gruppo di volontari disponibili a seguire la distribuzione degli aiuti - a spese loro - ad Agadez. In Niger. Qui in una lista delle richieste d'intervento, tra tutte, emergeva sempre una voce che le accomunava tutte...: "s.v.p. almeno 1 capra".
Tutti chiedevano, richiedevano, sollecitavano, auspicavano di ricevere almeno 1 capra. Un animale straordinario, che si è adattato nel corso dei secoli, o forse millenni, a sopportare le durissime condizioni di vita nel Sahara. Non solo per sopravvivere, ma per dare beneficio a chi se ne prenderà cura. Quella fu la prima, bellissima, esperienza alla scoperta di un animale che da sempre incrocia i suoi passi con quelli dello sviluppo che Bambini nel Deserto cerca di portare nei paesi del Sahel.

A partire dal Burkina Faso, riuscimmo a dimostrare alle cooperative che avevamo contribuito a costituirsi, che un allevamento "stabile" rispetto a quello itinerante, era maggiormente vantaggioso su diversi profili: prima di tutto per il monitoraggio veterinario e sanitario. Inoltre, se gli animali evitano di marciare tutto il giorno, bruciano meno energie e producono più latte. Oggi, con oltre 15 anni di esperienza in diversi paesi (Niger, Burkina Faso, Mali, Marocco e Mauritania) possiamo affermare che la capra:

- con i suoi potenziali 150 litri all'anno di latte fresco (su un periodo di 250 giorni);
- essendo in grado di riprodursi alla "velocità" di 2 o anche 3 cuccioli all'anno;
- riuscendo a sopravvivere a temperature molto alte;
- cibandosi del poco che riesce a trovare in giro...
è un animale straordinariamente prezioso, oltre che simpatico!


Luca Iotti Modena,22 febbraio 2021